di Giulio Scatolini
Per me, gli uomini imparano a conoscere gli oli, allo stesso modo in cui i cani conoscono gli esseri umani, ossia annusandoli. E poi, privilegio questa volta solo umano, e non canino, per fortuna, assaggiandoli!!
L’olio entra in noi perché lo inghiottiamo, ma, in realtà, siamo noi a dover entrare in lui, per capirlo, per dargli un volto o una musica.
Così c’è l’olio “Beatrice” e non “Dante” (delicato e puro) e l’olio ruffiano, o “puttano” (che si adatta un po’ con tutto); c’è l’olio che sorride (profumato) e l’olio che graffia (spigoloso, ma interessante e piccante); l’olio avaro (ce ne vuole poco) e quello generoso (da il meglio di se quando se ne usa, in alcuni piatti, in modo copioso).
Per questo non rispondo mai alla domanda: quale è il tuo olio preferito? Non c’è o ce ne sono tantissimi; dipende, in ordine: dal piatto, dallo stato d’animo, dai luoghi, dalla compagnia.
Non assaggio per sete (per quella c’è l’acqua), né per vizio (per quello c’è il vino e il cognac), ma per piacere.
Confesso che ho assaggiato oli. Tanti, a tutti i livelli.
Tuttavia non mi unisco alla casta degli analisti, dei “sotutto”, dei periti autoptici.
Al piacere della conoscenza anteporrò quindi la conoscenza del piacere.
E quindi sarò più morchia che spocchia, più lampante che brillante, più di istinto che distinto, più libero che libro, più colto che colto, più impregnato che impegnato, più chicco che cocco, più baco che vago, più carnale che banale, più frasca che fresca, più palato che pelato (è un po’ difficile questo), più uomo che duomo, più storia che scoria, più goccio che “scoccio”, più sostanza che costanza, più carezza che cavezza, più “Nostrale” che banale, più Rigali che regali, più Agogia che bambagia, più Moraiolo che bucaiolo, più Rajo che spaio, più Coratina che nitroglicerina, più “Taggiasco” che fuggiasco, più S. Felice che infelice, più “Bosano” che marrano, più “Caroleo” che cicisbeo, più “Gentile” che incivile, più “Biancolilla” che gorilla, più “Ibleo” che manicheo, più “Canino” che felino, più “Carboncello” che bricconcello, più riso che roso, più naso che raso, più caldo che saldo, più resa che pesa, più pressa che ressa, più frantoio che rasoio, più fiscolo che discolo, più rosa che posa, più festa che testa, più gola che gala.
Sono e sarò ossia/solo un kamikaze dell’olio extravergine d’oli(v)a!!!/
* In hoc signo vinces. “Con questo segno tu vincerai!!!!” 312 d.C. Battaglia di Costantino contro Massenzio.